In questi giorni, è balzata agli onori della cronaca, una decisione piuttosto discutibile del governo francese.
Facciamo un passo indietro.
Cos'è il Green Pass?
È una certificazione digitale e stampabile (cartacea), che contiene un codice a barre bidimensionale (QR Code) e un sigillo elettronico qualificato.
La Certificazione attesta una delle seguenti condizioni:
- aver fatto la v4ccin4zione anti C0V1D-19;
- essere negativi al test molecolare o antigenico rapido nelle ultime 48 ore;
- essere guariti dal C0V1D-19 negli ultimi sei mesi.
Al momento, può essere esibita per andare all'estero, per entrare in determinate strutture sanitarie e per spostarsi in regioni “arancioni” e “rosse”, ovvero con un medio/alto numero di persone contagiate.
Fin qui tutto chiaro?
Bene.
Insomma, per la vita di tutti i giorni, il Green Pass non serve, ...non siamo obbligati a presentarlo, anche perchè al momento l'intero stivale è zona bianca.
La campagna v4ccin4le sta viaggiando piuttosto spedita, oltre 500.000 dosi circa vengono inoculate agli italiani ogni giorno, ...avendo un discreta disponibilità di diverse quantità di v4cc1ni.
Qualche giorno fa, il governo francese, nella persona del suo presidente Macron, ha deciso di imporre alla popolazione del suo paese, l'utilizzo del Green Pass per l'ingresso a ristoranti, cinema, trasporti pubblici, teatri, concerti e lo svolgimento di altre attività su territorio.
Quanto cambiano le regole del gioco?
Se da un lato l'inasprimento di queste regole spinge psicologicamente la popolazione ancora indecisa a prenotare immediatamente l'inoculazione del v4ccin0, dall'altra “ghettizza” tutti coloro che per scelta o per motivi medici, non possono farsi il v4ccin0 contro il C0v1d-19.
NON SONO UN N0V4X
Sono solo una persona semplice, con l’idea che dobbiamo imparare ad ascoltare e trovare delle soluzioni eque, senza discriminazioni.
Non lo dico solamente io, ma lo dice anche il regolamento europeo 2021/953
“It is necessary to prevent direct or indirect discrimination against persons who are not v4cc1n4ted, for example because of medical reasons, because they are not part of the target group for which the C0V1D -19 v4cc1ne is currently administered or allowed, such as children, or because they have not yet had the opportunity or chose not to be v4cc1n4ted”
“E' necessario prevenire direttamente o indirettamente la discriminazione contro le persone che non sono v4cc1n4te, per esempio per ragioni mediche, perchè non sono parte di un target per il quale è attualmente somministrato o consentito il v4cc1n0 C0V1D-19, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto la possibilità o hanno scelto di non farsi v4cc1n4re”
Ho voluto riportare questo articolo, perchè in questi giorni dopo l'annuncio del presidente francese Macron, si è sollevato (come ipotizzavo) un polverone mediatico,...
...da una parte i sostenitori dell'idea, dall'altra ovviamente i contrari.
Su Twitter, ho avuto modo di “scontrarmi” per ora sempre civilmente, con molti difensori dell'esprit francese, i quali sostengono che:
“La libertà di ognuno finisce dove inizia quella di un altro”
“Esiste il principio di bene comune”
“se rappresenti un potenziale pericolo per il prossimo limito la tua capacità di creare un danno”
...che poi a dirla tutta, non sono molto più dannosi gli assembramenti, senza mascherina e distanziamento sociale, tipo caroselli per la vittoria della nazionale italiana di calcio agli Europei?
Chiedo per un amico.
Poi, naturalmente, il mondo degli “haters” ha vomitato il peggio di loro, definendo con epiteti irripetibili e inqualificabili tutti coloro che non si sono ancora vaccinati.
Avete presente il detto: “Mettere tutto dentro il calderone”?
Ecco, ...quello.
Solitamente quando si generalizza, finisce sempre che a rimetterci siano persone incolpevoli, vittime degli eventi.
In questo il governo, per ora, non ha ancora messo voce in capitolo, ma mi aspetto qualche presa di posizione.
Quello che stiamo assistendo, è una vera e propria divisione di idee.
Come ripeto da un sacco di tempo, ….gli estremismi, sia da un lato che dall'altro fanno male alla società, e i media in generale, si stanno riempiendo di incitatori di odio.
Dove inizia e dove finisce la discriminazione?
La discriminazione inizia nel momento in cui si mettono delle etichette, come quelle che i nazisti tatuavano sulla pelle dei loro prigionieri, nei campi di concentramento.
Riflettete sul peso di queste mie parole, ...e riflettete vi prego, da un punto di vista non basato sul livore, ma sull'ascolto.
Il buon senso deve prevalere, la comprensione per il prossimo deve predominare su tutto il resto, ma non è “facendo i vigilantes, andando a stanare i non v4cc1n4t1” che usciremo da questa pandemia.
“Stanare”, “colpire”, “teste Durex” (...insomma, avete capito, no?) “sai che bello senza di loro”...
...parole difficili da sostenere in una società civile.
Siamo comprensibilmente stufi.
Dopo un anno e mezzo in emergenza, vorremmo ritornare alle nostre vite pre-pandemia, ….riprendere a viaggiare, andare ad un concerto, al cinema, come prima, più di prima,….se da un lato posso arrivare a comprendere la frustrazione di ogni singolo individuo, ...dall'altro non giustifico queste parole, figlie di una ferocia, quasi incontrollabile.
Se passasse la “linea dura francese” sarebbe la fine per molte attività commerciali, per cinema e teatri, ...i lavoratori del trasporto pubblico sarebbero in seria difficoltà (ancora una volta, peggio di prima).
E' giusto che il Green Pass sia stato introdotto dalle autorità competenti, ...sono a favore di questa iniziativa, non equivocate il mio punto di vista.
Tuttavia non sono a favore di una politica volta a “bastonare la comunità” già bastonata di suo, invece di accogliere i pensieri degli scettici, a valutare le iniziative da intraprendere per il loro bene comune e il rispetto dei diritti individuali, con assertività e spirito di collaborazione, ...vincendo e convincendo.
Se poi volessimo interpretare questa disposizione con maggior spirito critico, si potrebbe affermare che introdurre misure restrittive solo nei confronti delle persone non ancora v4cc1n4te al fine unico di spingerli forzatamente ad assecondare la campagna v4cc1n4le, ...sarebbe un “ricatto” bello e buono.
Per la serie, ...non possiamo obbligarli, ma possiamo ricattarli con un “escamotage”, ovvero un sotterfugio costruito ad arte, messo in atto con abilità e astuzia, per risolvere una situazione difficile.
Gioco. Partita. Incontro?
Sapete perchè si preferisce agire con più risolutezza, scaltrezza, ...e furberia?
(sottovoce) Perchè è più facile.
Unum castigabis, centum emendabis
“Venghino, signori, venghino, ...più v4cc1n4t1 ci sono, più belle persone si vedono,....”
E' già, ...ognuno si sente (ovviamente) in diritto di dire la propria.
Siamo un popolo di commissari tecnici, volete non esserlo di med1c1, infett1v0l0g1 e v1r0l0g1?
Quando il circo degli insulti si scatena, per quanto cerchiamo di sfuggire da questo caravanserraglio ci ritroviamo un difensore accigliato qualunque a trattenerci per la maglietta e a ributtarci nella mischia.
Però attenzione al cartellino giallo, ….o rosso, in caso di arbitri più intransigenti.
Non so se arriveranno a mettere sulle vetrine “E' vietato l'ingresso ai cani e ai non v4cc1n4t1”, ma se andiamo avanti intolleranti col piede sull'acceleratore dell'astio, non mancheranno atti di violenza molto più gravi, settarismo e gravi casi di depressione.
E' una questione di scelta.
E' giusto scegliere. E' importante farlo, per il bene della società.
E' essenziale rispettare le libertà di tutte quelle persone esitanti, perchè questa è la base di una sana democrazia.
E' sbagliata ogni forma di intolleranza, di discriminazione, di emarginazione e di faziosità.
L'equilibrio è uno stato di quiete.
Il presente articolo è stato realizzato senza alcun scopo di lucro e non ha alcun valore scientifico.
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