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venerdì, settembre 21, 2018
Jean-Michel Jarre.
Più o meno, è iniziata così.
Mio fratello Cristiano, ha 8 anni in più di me, ed essendo da sempre un profondo estimatore di tutta la musica in generale, per me fu semplice assorbire e assaporare i suoi gusti musicali, sebbene nutrisse un grande rispetto nei confronti della mia indipendenza musicale.
La sua obiettività è sempre stata un'ispirazione, ...gliene devo dare atto.
Qualche gruppo o qualche artista quando avevo 16/17 anni non li sapevo apprezzare come faceva lui.
Quegli otto anni, erano talmente tanti che avrebbero potuto spazzare via un'intera decade di stili musicali.
Molti di quegli artisti li avrei saputi apprezzare anni e anni più tardi.
Jean-Michel Jarre invece ha sempre fatto breccia nel mio primitivo mondo a sette note.
Non ho mai compreso fino in fondo, quali corde abbia toccato, ma bastò quel poco per "farmi innamorare" di questo artista francese, dallo stile eccentrico e presuntuoso.
Anno Domini: 1990
Cristiano, da fine cultore, aveva dei vinili (una volta li chiamavamo semplicemente: dischi o LP) di Jean-Michel Jarre, più precisamente: Oxygene, Equinoxe, Magnetic Fields, Zoolook e Rendez-Vous.
In pratica, la sua discografia più rappresentativa.
A quel tempo, il concerto live a Houston, Texas, Usa (1986) rappresentò in pieno il "Jarre-pensiero" all'ennesima potenza, tra giochi di luci, arpe laser, sintetizzatori, proiezioni e fuochi d'artificio.
Massima espressione, ....soprattutto visiva, non solo sonora.
Chi è Jean-Michel Jarre?
Chi è, e cosa rappresenta per me questo artista d'oltralpe?
Trovo difficoltà nel tradurre in scrittura le sensazioni che in tutti questi anni questo artista mi ha saputo donare.
Mi accorgo, sempre più spesso, che scegliere di dare una forma tangibile ad un'emozione è paragonabile ad un tentativo (forse) goffo di spiegare i colori ad un non vedente.
Jean-Michel Jarre, mi ha conquistato con il suo concetto di spettacolo, ...prima di lui nessuno aveva osato tanto.
Nessuno era stato in grado di pensare e realizzare una città in concerto, invece del contrario.
Houston, come descritto in precedenza fu il concerto che di fatto fece conoscere il compositore francese, a tutto il mondo.
Non a caso la sua immensa carriera è costellata di svariati premi, riconoscimenti, e Guinness dei primati.
E intanto continuo a cercare una forma,...
Ci fu un momento, ....un precisissimo momento.
Nel 1990, mio fratello acquistò il primo lettore cd.
Uno stereo doppia-cassetta, con radio tuner Fm, e casse incorporate.
Un boombox dell'era moderna del tempo, ...con lettore cd incorporato.
L'unico modo per testare questo prodotto era ovviamente provarlo con un disco di Jean-Michel Jarre.
Il nostro primo (di una lunga serie) cd: Waiting for Cousteau
La pulizia del suono era eccezionale, gli arrangiamenti dei brani erano decisamente ricercati e definiti con una perfezione leggendaria.
Fu un'esplosione di colori, ...una rivelazione.
Allora capii,...
...capii ancora una volta che la musica non è solo il ripetitivo susseguirsi di note a caso su una tastiera, non è il battere e il levare, non è il disincanto di un computer che tutto crea e tutto distrugge.
Potremmo passare tutta la nostra vita, alla ricerca della formula perfetta per creare la musica altrettanto perfetta, ma è proprio questo il punto, ragazzi.
Laddove siamo in grado di suonare una canzone, di qualsiasi genere, una canzone senza cuore non significherà mai niente e resterà sempre senza cuore, ...perchè il cuore lo dobbiamo mettere noi, in tutto quel che facciamo, ...quando impariamo, quando giochiamo, quando il tempo passa e diventiamo grandi, quando afferriamo le prime stelle della sera, quando guardiamo la luna convinti di toccarla con un dito,...
...quando ci innamoriamo.
La musica non è perfetta. La musica è arte. La musica è visione. La musica non ha una forma.
La musica è semplicemente colore.
Jean-Michel Jarre - Planet Jarre - 50 anni di musica
Grazie Cris!
Dedicato a tutti coloro che mi vogliono bene, alla musica, e a tutte le sue forme mai ritrovate.
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