martedì, aprile 17, 2018

Un nuovo sabato romano


"Forse il vero amore, vuol restare grande, preferisce chiudersi e morire,
 in un colpo, invece che appassire, 
ma non puoi accettarlo, se ne sei coinvolto tu, 
corri fuori a cercarlo oppure non voltarti più,..."

Dopo aver parlato per mesi e mesi, di autori, gruppi e canzoni straniere, dopo anni a voler soddisfare la mia fame esterofila, sembra arrivata finalmente la resa dei conti.
E si presenta in modo gentile alla mia porta, ...toc, toc, ...mi chiede il permesso di entrare e lo fa con una gentilezza disarmante.

La musica italiana è così, ...lo fa con cultura, con apparente leggerezza, ...senza fare la voce grossa.

Vorrei fare un percorso con voi, come Dorothy nel fantastico mondo di Oz.

Percorrendo a ritroso la strada di mattoni gialli, incontriamo dei veri maghi, ...della parola, prestigiatori del miscelare in giuste proporzioni cuore, passione e poesia.
Enrico Ruggeri, milanese, classe '57, un passato da punk rocker, ad inizio carriera sforna una canzone che è un punto d'incontro di una struggente storia d'amore disilluso e la bellezza intrinseca della musica stessa.
Un brano dalle venature jazzistiche condito da quegli arrangiamenti "Made in '80".

"...la parola addio non si concepisce mentre sfila lento quel corteo, 
di esistenze apparentemente lisce, 
ma un telefono suona e tutto ricomincerà, 
che stavolta sia la volta buona che il presente scivola già,..."

Quando tutto sembra perduto, perchè la fine di un amore ti logora, ti divora dall'interno, ...tutto riparte, ...la ruota della fortuna (se di fortuna si tratta) ricomincia a girare nella giusta direzione e tutto sembra più chiaro, più limpido.
La musica è semplice, trovare la giusta chiave può essere ardimentoso.

"...Parte piano il nuovo swing, mentre corri impaziente sul ring, 
cambia il tempo attorno a te e musica vecchia dov'è? 
Strumentisti, sessionmen hanno già sviluppato il refrain, 
la canzone che vuoi tu, poco dopo non la riconosci più,..."

La scintilla di un'idea porta nuova linfa vitale, un big bang di idee e nuove soluzioni, arrangiamenti nuovi, ispirazioni, respiri, scintille.
Tutto il passato resta alle nostre spalle, a noi resta una fotografia sbiadita di quel tempo che ormai non riconosciamo e la speranza di un nuovo futuro.


Sergio Caputo, è il musicista/autore più importante della mia vita.

Era il 1986, mio fratello aveva un biglietto in più per andare a vedere Sergio Caputo, allo storico Big Club, di Corso Brescia, locale mitologico della Torino "Made in '80".
Avevo già ascolticchiato qualcosa, avendo un fratello di 8 anni più vecchio nonchè grande appassionato e onnivoro di musica.

Quella sera, un pivello di 13 anni, scoprì la sua scintilla.

Quel concerto, fu un'illuminazione.

Un'emozione vibrante.

Da quel momento cominciai ad ascoltare a rotta di collo tutte le canzoni del cantautore romano e costruii le fondamenta di quello che sarebbe successo l'anno dopo.

Autunno '87, mattina, ...era una di quelle mattina, in cui la voglia di entrare a scuola mi aveva segretamente abbandonato.
Girando per il centro, entrai in un vecchio negozio di dischi, il quale vendeva anche spartiti.
Fu allora che lo vidi. Lo spartito con le sue canzoni più belle.

8.000 lire.

Guardai dentro il mio portafogli, ...ma sfortunatamente avevo solo un biglietto da 5.000.
Fu il mio compagno di scuola Roberto a prestarmi il rimanente per comprarlo.

Arrivato a casa chiesi a mio zio (musicista) di prestarmi uno di quei prontuari che spiegano gli accordi per chitarra e pianoforte.
Presi lo spartito e il manuale degli accordi, li misi sopra la mia tastierina 5 ottave, feci un lungo respiro e cominciai a suonare, e a suonare, ...e a suonare, ...e ancora, ....senza smettere mai.

Ispirazione, ...cos'è l'ispirazione?

Secondo alcune teorie, la musica è nell'aria, così come la poesia, un testo o l'idea per un bel dipinto, ...l'artista ha il compito di tradurre quell'aria in linguaggio comprensibile, ...respirando ossigeno creando arte.

Quando nel 1983 i Matia Bazar presentarono Vacanze Romane al Festival di Sanremo, fummo sbalorditi nell'ascoltare una canzone che ancora oggi non ha nulla di convenzionale.
Un brano dalla melodia retrò, in un arrangiamento electro-pop "Made in '80", quelle sonorità che avremmo ritrovato anni dopo nelle produzione discografiche di Sergio Caputo e Enrico Ruggeri, ispirando altrettanti artisti.



Parte di quelle note, avrebbero dovuto in origine essere un jingle per la neonata Radio Deejay, fondata da Claudio Cecchetto.

L'idea del brano girava in testa al chitarrista Carlo Marrale, finchè una sera mettendo le chiavi nella serratura di casa ebbe l'illuminazione, prese i suoi strumenti e creò la struttura armonica di Vacanze Romane, ...un brano che a 35 anni dalla sua presentazione resta una pietra miliare nella storia della musica italiana.

Evergreeen

Nuovo swing (1984), Un sabato italiano (aprile 1983) e Vacanze romane (febbraio 1983).

...come dicevo all'inizio, è un percorso al contrario, ma perchè non parlarne in senso cronologico?

Perchè la musica non va ascoltata in linea retta, va ascoltata a seconda di dove ci portano il nostro cuore e le nostre orecchie.
Dall'ispirazione ci lasciamo trasportare.

Un viaggio, ...la musica è anche questo.

Ogni storia è un'isola, ...che va vissuta, e ogni racconto merita rispetto. E' un domino, ogni tessera ne richiama un'altra, e un'altra ancora e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Lasciamo che l'ispirazione ci ghermisca, ci brami nel profondo, per dare vita a nuove traduzioni.

Oggi navighiamo dentro un sogno planetario, con il cuore nel fango, in una stagione che va.

"...ma suoniamo poi si vedrà"

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