martedì, aprile 27, 2010

Alice in Wonderland


3 pizze e mezza.

Sufficienza abbondante per la nuova opera di Tim Burton, regista eclettico dello show business.

La mia adorata Jess nel pomeriggio di sabato acquista i biglietti al multisala, ...abbiamo pure lo sconto, cosa rara per i film in 3D.
Ci accomodiamo in sala con giusto anticipo, ad ogni modo abbiamo i posti prenotati.
Non amo molto il caos, ...voi tutti ormai mi conoscete, ...ma per questo genere di film aspettarsi una folla oceanica si tratta di normale routine.

Le luci si spengono, ...indossiamo gli occhialini.

Alice (Mia Wasikowska) è cresciuta, ormai è una donna, ...si dice così, ...ma fa ancora degli strani sogni riguardanti le sue vecchie esperienze nel Paese delle Meraviglie, avendone tuttavia un ricordo molto confuso.
Durante il ricevimento per il suo fidanzamento ufficiale, viene incuriosita dalla figura di un coniglio bianco tra le siepi.
Alice lo insegue nel bosco, cadendo suo malgrado all'interno di una buca profondissima.
Dopo una lunga caduta si ritrova in una stanza che la condurrà in un luogo dimenticato da tempo.
Alice incontra una serie di personaggi strani: Pinco e Panco, il Dodo, la lepre marzolina, ...il fantasmagorico Stregatto.

...ma soprattutto il Cappellaio Matto (Johnny Depp).

Alice viene portata al cospetto del Brucaliffo, un assurdo bruco fumatore, il quale le dice che il suo destino è quello di uccidere il Ciciarampa, un terribile mostro agli ordini della perfida Regina di Cuori.

...il resto lo lascio a voi, cari miei amici internauti.

Il film scorre bene, la sceneggiatura però ha dei punti incerti, che conducono lo spettatore a porsi delle domande.
Una buona storia non lascia interrogativi, li risolve tutti.
Mia Wasikowska è sicuramente una bella ragazza, ma come attrice lascia molto a desiderare.
Non posso condividere la scelta di Burton, ...la ragazza ha molto da imparare, ...semplicemente per tutto il film ha un'unica espressione.
Almeno Clint Eastwood ne aveva due, ...una col sigaro e una senza (cit. Sergio Leone)
Johnny Depp, ...è semplicemente Johnny Depp, ...e semplicemente il Cappellaio Matto, un ruolo cucito addosso come un abito su misura, ...con quel pizzico di lucida follia.
Bravo come sempre, anche se il suo alter ego è un insieme di diversi suoi personaggi precedenti, ...un mix tra capitan Sparrow e Edward mani di forbice.

Anche la colonna sonora composta da Mister Danny Elfman non è all'altezza, ...rimangono i suoi timbri, le sue sonorità, i contrappunti tipici del suo stile, ...purtroppo persi nell'anonimità della partitura.

Ottimi effetti speciali, ottime scenografie (quasi interamente al computer), ottimo Stregatto il mio preferito, ...ma soprattutto bravissima Helena Bonham Carte alias la Regina Rossa, la quale ha saputo dare al suo personaggio profondità teatrale nonchè un concentrato di cattiveria e crudeltà restando fedele alla storia,... senza strafare.

Concludendo, un lungometraggio comunque da vedere, possibilmente in 2D, ...il buon vecchio orizzontale per verticale continua ad essere il modo migliore per assaporare un buon o un cattivo film.
Il tre-dimensioni osannato da Hollywood come l'invenzione migliore dopo il telefono con i tasti, rischia di schiantarsi in modo decisamente plateale.
Fidatevi, ...i vostri occhi tra diversi anni vi ringrazieranno.

Rimane un unico interrogativo, non ancora risolto:

"Perché un corvo assomiglia ad una scrivania?"

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