mercoledì, febbraio 24, 2016

L'intervista: Giulio Boero - Nessun Viaggio è finito



Giulio Boero, classe 1972, laureato in ingegneria elettronica, ex collega, amico, grande appassionato di musica, amante della parola e delle parole, soprattutto se in disordine.


Benvenuto Giulio, ...cosa ti ha spinto a scrivere un libro?

Io ho avuto da sempre l'istinto di scrivere, non a caso ho anche un blog (http://joolio.tumblr.com/), poi ogni tanto partecipavo a gruppi di scrittura online; però ogni volta che mi mettevo a scrivere un libro qualcosa mi fermava, di solito questa sequenza autodistruttiva "Ma cosa ti metti a fare? Cosa credi di diventare? Pensi che la gente lo leggerà? Ma smettila dai....".
Ed alla fine mi fermavo. 
Questa estate invece ho scelto di rispondere a queste domande con un "chi se ne frega" e sono partito a scrivere; se dovessi dare una risposta esaustiva alla tua domanda direi: "La voglia di mettermi a nudo davanti a tutti per sconfiggere la mia timidezza", perchè un libro comunque ti mette a nudo.


Perché un'autobiografia, come opera prima?

Per una serie di motivi; innanzitutto perchè avevo voglia di mettermi a nudo, in modo da sconfiggere una volta per tutte i miei freni e le mie inibizioni che erano sia letterarie che personali, come ti ho già detto. 
E nulla poteva riuscire nell'effetto meglio di un'autobiografia. 
Poi, procedendo nella scrittura, ho anche scoperto che le mie vicende, presentate in un certo modo, potevano risultare anche intriganti, per cui non mi sono più voltato indietro.


A chi o a cosa ti sei ispirato per l'idea?

A nessuno, realmente; anzi ti dirò che se c'è un genere letterario che proprio non ho mai frequentato quello è proprio la biografia o l'autobiografia, perchè non mi ha mai interessato sapere la vita dei personaggi famosi descritta da qualcuno o da loro stessi; forse è anche per quello che ho scritto la mia in questo modo diciamo.. insolito, forse per evitare di cadere in qualche stereotipo che non mi ha mai convinto del tutto.


Come descriveresti il tuo libro?

Beh, a parte quello che si può leggere nella quarta di copertina e senza anticipare nulla ai miei potenziali lettori, direi che questo libro contiene la narrazione di eventi che hanno segnato profondamente in un modo o nell'altro la mia vita; il trucco sta tutto nel modo in cui questi eventi sono stati descritti. Non posso dirti nulla a riguardo perchè non voglio levare la sorpresa però ti faccio una domanda: quando in un' autobiografia un autore scrive "Ho raccolto una viola di campo, mi dava sensazioni di profumi remoti, di morbidezza eterea, di vita fragile" siamo proprio sicuri che stia parlando di sè o piuttosto non stia parlando del fiore?  


C'è qualcosa di romanzato all'interno? Insomma, ...è tutta "farina del tuo sacco"?

Ci sono alcuni passaggi che ho leggermente "infiorettato" esclusivamente per dare più risalto a ciò che l'evento descritto ha suscitato in me; esistono passaggi in una vita che possono risultare secondari per tutto il mondo ma devastanti per chi li vive. 
In ogni caso garantisco che TUTTE le vicende narrate sono assolutamente VEREnulla è stato inventato, anche ciò che pare più assurdo è tutto vero. 
E forse è il motivo per cui ho aspettato così tanto per mettermi a nudo, perchè forse avevo il terrore di esser preso per matto,... in un certo qual modo.


Per la pubblicazione hai scelto il "self publishing", ovvero un sistema di autoproduzione, puoi raccontarci da cosa è stata dettata questa scelta e come si è sviluppata?

La scelta è innanzitutto una scelta, permettimi la parola un po' grossa, "di libertà"; prima di optare per il self publishing avevo comunque vagliato le ipotesi "classiche" relativamente alle case editrici più importanti. 
Ognuna di loro, di fatto, imponeva una serie di standard sui contenuti, sul formato, sulla copertina, sul controllo dei contenuti e sui volumi di produzione garantiti che mi avrebbe obbligato a snaturare il senso della mia produzione (che non è di certo Hemingway, ma un minimo di dignità lo richiedeva) levandomi ogni voce in capitolo; e in tutto questo non ho parlato dell'aspetto economico e della diffusione del mio libro; appoggiandomi ad una casa editrice "tradizionale" avrei dovuto spendere una cifra considerevole solo per avere la possibilità di pubblicare e avrei comunque dovuto acquistare un numero minimo di copie.

In poche parole, con una casa tradizionale: spesa minima 600 euro e il tuo libro, in un formato e in un taglio su cui tu non hai controllo va solo sull' e-store della casa stessa e forse (non sai quando nè dove nè in quante copie) in cartaceo in un negozio in italia; il guadagno è pari a praticamente zero, in pratica spendi e pubblichi per la gloria (non che uno pretenda di fare i soldi con la letteratura in italia, ma almeno un contentino..); tu in compenso ne hai 100 copie in casa che devi provvedere a promuovere. Altro particolare non indifferente, non ti viene rilasciato il codice ISBN del libro che rimane di proprietà della casa editrice. 

 La scelta "self" è nata assolutamente per caso; leggendo una recensione sul fenomeno editoriale "50 sfumature di grigio" venni a sapere che l'autore aveva esordito su piattaforme self americane; a quel punto ho cominciato ad informarmi leggendo articoli sul tema (ce ne sono davvero una miriade ed ognuno può farsi la propria opinione autonomamente) ed alla fine ho scelto la piattaforma "Streetlib" (https://www.streetlib.com/it/selfpublish/) in cui ho trovato in un solo colpo facilità d'uso ed assoluta libertà nella scelta dei template, del formato e dei caratteri. 
Inoltre il sito dispone di un comodissimo editor online che permette in qualsiasi momento di vedere un'anteprima del proprio libro in pdf o direttamente in formato kindle ed e-pub; Oltre a tutto questo c'è un aspetto economico determinante, infatti  per pubblicare e distribuire un ebook via StreetLib il costo è ZERO; inoltre decidi tu il prezzo di vendita e ricevi da StreetLib il 60% sul prezzo di copertina per ogni ebook venduto. Il rimanente 40% andrà per il 30% alla libreria online che venderà il tuo libro, e per il 10% a StreetLib per l’attività di distribuzione. 

In pratica tu finisci di scrivere il libro sull'editor online, avvisi che il prodotto è finito e loro controllano; dopo circa due settimane ti inviano via mail un master "visto si stampi" che tu controllerai; se è ok passerà ancora qualche giorno ed il tuo e-book finirà magicamente e a costo zero sui principali e-book store del mondo; in soldoni, sei su Amazon Kindle, iTunes, Mondadori online, Hoepli e moltissimi altri siti SENZA AVER SPESO UN QUATTRINO!!

Se poi ti interessa il cartaceo, ovviamente, puoi scegliere la forma "Print on Sale" che è la formula classica per cui puoi ordinare delle copie del libro che tu promuoverai (ma in questo caso il taglio minimo sono 50 copie) oppure la formula assolutamente innovativa del "Print on Demand"; per questa dovrai spendere 40 euro una-tantum per l'attivazione del servizio, ma a quel punto, passata la trafila del visto si stampi con tempi simili a quelli della pubblicazione ebook (fate molta attenzione al controllo del master) il vostro libro finirà in cartaceo su amazon, ...PER SEMPRE
In questo caso il margine di guadagno sarà ridotto ovviamente ma potete tranquillamente appoggiarvi all'assistenza streetlib che si è sempre rivelata cortese, competente e precisa.

Riassunto finale: io ho speso poco meno di 200 euro; il mio ebook è sui principali e-book store mondiali, il mio cartaceo è in vendita su Amazon prime e in casa ho preso 50 copie realizzate con ottima qualità. In questo modo vendendo solo le mie copie personali ho già pareggiato i costi e messo da parte i soldi per una cena. Ah, dimenticavo, ovviamente l'accredito dei guadagni sugli store è fatto direttamente o via bonifico o, meglio come nel mio caso, su Paypal.


In quanto tempo lo hai scritto?

Da quando mi si è accesa la lampadina due, tre mesi; certamente per questo motivo il libro può risultare in alcuni punti, "sgraziato" e forse non completamente curato; ma è esattamente l'intento che mi ero prefisso; questo libro è molto mio, in alcuni punti sanguigno, in altri criptico, in altri un po' sballato. Ma genuino.


Chi ha ideato graficamente la copertina?

Ah ah, perchè pensi che ci sia un'idea o meglio ancora uno studio grafico dietro? Ah ah,...
No dai, seriamente, la copertina doveva essere un'altra, inizialmente, ma poi mia moglie mi ha fatto notare che forse era un po' "estrema"  (ma non ti dirò mai cos'era) quindi...mi sono messo a cercare su google "Free downloadable images" e appena ho trovato, tra le migliaia proposte, quella che mi pareva ci stesse (perchè in qualche modo ricorda il simbolo di infinito) l'ho messa; fine della storia.


Quali difficoltà hai incontrato nella stesura?

Non vorrei passare per uno che se la tira...
...ma la realtà è che, appena ho messo il piede fuori della porta e mi sono incamminato in questo viaggio, gli unici veri problemi sono stati legati al tempo (che mancava) ed al fatto che, man mano che scrivevo, ero letteralmente invaso da nuove idee e nuovi spunti per cui in alcuni punti ho fatto realmente fatica a restare attaccato a ciò che volevo scrivere e a non scappare su altre strade.
La struttura stessa del libro è cambiata almeno 3 o 4 volte per venire incontro alle nuove idee che arrivavano, senza snaturarne ovviamente il senso.


Quali sensazioni hai provato quando hai visto il tuo libro una volta stampato e pubblicato?

Quando ho visto il libro su Amazon ho subito pensato un semplice "Wow, ce l'ho fatta!"; ma quando ho avuto in mano la carta e l'ho annusata la prima riflessione è stata: "Adesso criticatemi pure, non me ne frega un cazzo, io l'ho fatto, e voi?." Una riflessione diretta a nessuno in particolare; o forse emersa pensando a tutti quelli che inevitabilmente avrebbero storto il naso sapendo che stavo scrivendo un libro. Forse è per quello che non ho detto nulla a nessuno, prima.


Quali sono state le critiche più feroci e i complimenti più gratificanti che hai ricevuto, finora?

Critiche ne ho ricevute in particolare sulla forma: alcuni mi hanno contestato il fatto che l'utilizzo dei tempi in alcuni punti non era corretto o era troppo "piatto"; altri che spesso i periodi erano un po' troppo contorti. 
Qualcuno mi ha fatto notare che sarebbe stato meglio utilizzare pseudonimi per i personaggi; qualcun altro ha rilevato che mancavano alcuni episodi della mia vita che secondo loro  erano importanti oppure che ho dato troppa o troppa poca enfasi ad alcuni momenti ma insomma, a tutti loro ho risposto che era il mio primo libro; inevitabilmente "immaturo" se vogliamo però spontaneo. E credo che quello sia il suo limite... ma anche che lì risieda tutta la sua forza.


A chi è rivolto principalmente il tuo primo lavoro letterario? A quali tipologie di lettori?

Credo che le mie vicende possano essere le vicende di ognuno di noi, se non tutte una gran parte; in ogni caso penso che tutti dovrebbero dargli una lettura non tanto per interessarsi della mia vita quanto piuttosto per capire come può esser vista la loro; diciamo che il mio libro può servire come prontuario per capire come può essere vista un'esistenza comune ma "al di fuori del comune"


"Non si deve mai disprezzare la ricchezza del passato", questa frase contenuta nel primo capitolo, mi ha particolarmente colpito. 
Quanto è, e quanto è stato importante il passato per te? Quali insegnamenti, quali certezze, quali possibilità?

Domanda impegnativa che meriterebbe un libro a sè stante, ma poi ti ruberei dal blog troppi lettori!! A parte tutto, credo che il passato non sia rinnegabile; non credo a tutti quelli che dicono "io del passato me ne frego, guardo sempre avanti ecc. ecc."
Anch'io guardo sempre avanti, figuriamoci, ma guardo meglio se salgo su quei due o tre scalini che sono fatti del mio passato con tutti gli errori e le cose belle; ma una cosa vorrei fosse chiara: la quantità di insegnamenti, di possibilità e di errori che mi sono capitati nel passato sono un numero vicino all'infinito; ma se mi parli di certezze, come nella tua domanda, la risposta è "zero, per fortuna"; sapere che non ho mai avuto nè ho nè mai avrò certezze è la leva che mi spinge quotidianamente ad andare avanti.


Cosa rifaresti e cosa non rifaresti nella tua vita?

Rifarei tutto, assolutamente tutto, senza cambiare nemmeno una virgola; altrimenti se cambiassi anche solo una cosa non sarei quello che sono ora. 
E a me come sono ora vado benissimo. 


Pensi di aver commesso tanti errori? Quanti di questi errori sei riuscito a "raddrizzare"?

Un'infinità di errori, alcuni mi hanno lasciato solo qualche graffio, altri mi fanno ancora sanguinare ogni tanto. 
Ma li guardo tutti come guardassi dei vecchi amici che, a modo loro, mi hanno aiutato a crescere. Per la seconda domanda beh...a volte penso sia fondamentale non raddrizzare certi errori, soltanto perchè spesso la loro compagnia ci impedisce di commetterne di ben peggiori; ti faccio un esempio alla mia maniera: si dice spesso, parlando di errori e cattive compagnie "chi va con lo zoppo impara a zoppicare"
Vero, però cambiamo il punto di vista; così facendo vai più piano, ti godi di più il panorama e la vita e quindi puoi cogliere più occasioni; soprattutto non rischi di inciampare e cascare in qualche fosso da cui forse sarebbe impossibile rialzarsi.


...ed io che pensavo che "chi va con lo zoppo, va piano", ...ahahah, ...andiamo avanti, ...il libro è stato dedicato a Vanja, tua moglie e madre dei tuoi splendidi bambini. 
Quanto è stata importante la tua famiglia per la realizzazione di questo libro?

Al di là delle dichiarazioni ad effetto che forse molti si aspetterebbero a questo punto; mia moglie è stata la chiave attraverso cui questo libro si è sviluppato; è stata sempre presente e mi è stata a fianco supportandomi in continuazione; e ti dico che forse se l'avessi ascoltata di più il libro sarebbe riuscito anche meglio, ma sono un testone e questo è uno di quegli errori di cui ti parlavo prima; colgo l'occasione per farle pubblicamente le mie scuse davanti a tutto il mondo.
Tutti gli altri, dalla famiglia agli amici non me ne abbiano; ma non hanno avuto il minimo ruolo per la realizzazione di questo libro, e con realizzazione intendo "ispirazione" o "supporto"; questo perchè io stesso ho scelto di non dire nulla a nessuno a parte comunicare che cominciavo a scrivere e che il libro era stato ultimato. 
Allo stesso modo devo però ringraziarli infinitamente perchè, quando appunto scrissi sui social che cominciavo a scrivere un libro, sentii da subito un senso di vicinanza ed affetto misti a curiosità che mi hanno dato quel tepore che serve ad un uccellino ad uscire per la prima volta fuori dal nido. 
Esci ma sai che quando rientri c'è il calore giusto per te.


In quali librerie i lettori potranno trovare il tuo lavoro?

In formato ebook su Amazon Kindle, iTunes, Google Play Books, ibs.it, Mondadori e Hoepli; In formato cartaceo solo su Amazon.


Su Amazon.it un utente ha recensito "nessun viaggio è finito" con 5 stelle e un commento: "Folle e visionario". Tu, obiettivamente, come lo giudicheresti?

L'utente di sicuro è un folle e un visionario se ha dato 5 stelle al mio libro. 
E comunque è una definizione che mi trova d'accordo; c'è molta follia nel modo in cui ho vissuto la mia vita e nel libro quella follia si respira tutta. 
E se davvero qualcuno vuole creare qualcosa non può non essere visionario; altrimenti saremmo tutti incolonnati a fare le stesse cose; 
...il libro è folle e visionario, e spero vivamente che chi lo leggerà lo possa diventare a sua volta, almeno in parte.


Sei al lavoro su un secondo progetto?

Sì attualmente sì. 
Ma come nel caso del primo libro non dirò nulla in merito. 
Anche perchè ero partito con un'idea ben precisa ma nel momento in cui mi sono messo a scrivere sono andato in tutt'altra direzione; che è ancora quella attuale, per cui confido che non cambierà più, ...almeno spero. 


Invita i lettori del mio blog ad acquistare il tuo libro.


Beh se i lettori del tuo blog hanno avuto la pazienza di arrivare fino a qui spero abbiano già una discreta dose di curiosità sulla gobba e stiano già andando su amazon per l'acquisto; posso solo aggiungere questo: il libro è quanto di più lontano da un certo tipo di letteratura "mainstream"; con questo intendo che è qualcosa che io finora non ho mai letto; c'è un po' di tutto, dall'amore al dolore al sogno..insomma ci sono dentro quelle cose che compongono la vita di ognuno di noi. Il fatto che in questo libro ci sia la mia vita potete prenderlo come un pretesto (o chissà, magari un alibi) per dare un senso alle vostre, di vite. 
Insomma godetevi questa lettura senza pensieri. 
I pensieri, forse, arriveranno dopo; se sarà così io sarò contento di esservi stato utile.


Grazie Giulio per l'intervista, ...un grosso in bocca al lupo per la tua carriera da scrittore.


"...Due buoni compagni di viaggio, non dovrebbero lasciarsi mai, 
potranno scegliere imbarchi diversi, saranno sempre due marinai,..."
- Francesco De Gregori - Compagni di viaggio - 

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