domenica, aprile 22, 2007

Superficialità

Viviamo in un’era fatta di elogi dell’esteriorità, di falsi miti, e di facilonerie.

Con trascuratezza si tende a giudicare il prossimo in base ad alcuni parametri fasulli ed egocentrici, perchè la nostra società propende quasi con spudorata naturalezza a snocciolare giudizi con abulia, …senza impegno, …ma soprattutto, con noncuranza degli aspetti e delle reali intenzioni del singolo.

La propensione all’effimero è cresciuta esponenzialmente.
Nella natura umana si può accettare, ma solo se presa in piccole dosi, altrimenti si rischia l’assuefazione.

L’ignoranza è consolidata dalla mancanza di intraprendenza cognitiva, ovvero detto in termini più digeribili, dalla totale assenza di approfondimento della conoscenza, poichè l’acquisizione di saperi ci rende liberi e ci regala col tempo quello che le persone anziane chiamano saggezza.

Si può configurare in diversi modi, come il rapporto tra soggetto ed oggetto o tra pensiero ed essere, ma si rischierebbe di filosofeggiare oltre il consentito.

Laddove il coraggio e la forza morale vengono meno, dimostriamo di non essere in grado di affrontare la nostra quotidianità, ma l’assoluta mancanza di volontà di spingersi oltre l’ostacolo.

La chiarezza è come un diamante, preziosa e di inestimabile valore.

Non parliamo esclusivamente di cultura e di istruzione, bensì di nozioni che attraverso l’esperienza ci aiutano a conoscere chi abbiamo di fronte più in profondità, senza restare aggrappati a quella crosta primitiva che abitualmente chiamiamo, prima impressione.

Si tratta di intraprendere un cammino, lungo un percorso di passi diseguali, attraverso svariati passaggi a livello, che non fanno altro che rallentarci, ma allo stesso tempo ci aiutano a prendere fiato, al fine unico di comprendere che saltare lo squalo non è sempre sinonimo di stupefazione.

Per sostenere questi valori ci vuole pazienza, forza e decisione, l’audacia dei più ardimentosi, quindi non fermiamoci alle apparenze, …perché un illusionista è in grado di farci credere che si possa tagliare una donna in due pezzi, ma noi possiamo percepire che si tratta solo di un trucco.

1 commento:

Zio ha detto...

La superficialità ormai è la regola. Costa troppo andare a fondo anche solo di pochi centimetri. Tutto è uguale, precotto e surgelato. Perciò perchè il comune mortale dovrebbe faticare quando gli basta cacciare in quella padella che ha per cranio una confezione di pensieri altrui e riscaldarli? Capita che qualcuno creda di aver avuto un'idea semplicemente perchè l'ha sentita da un alto. Ormai tutto è reality, talk show e "Buonadomenicain" o Porta a porta. Perciò perchè pensare? Siamo convinti di essere liberi solo perchè ci dicono che è così, perchè possiamo scegliere quale partito non votare. Ci dicono che abitiamo il Belpaese, il più bello del mondo e noi ci crediamo anche se poi andiamo alle Mauritius. Siamo così liberi di credere quello che vogliono gli altri che quasi quasi ci coglie il dubbio di essere perfino felici. Basta avere. Qualsiasi cosa purchè ce l'abbia qualcun altro. Omogeneizzati e piatti come nemmeno nella preistoria. Un branco di gocce d'acqua che, per il semplice fatto di essere tante, credono di essere l'Oceano mentre, al massimo, sono lo scarico di un bidet.
Superficiali? Certo, ma con orgoglio! Se pensi appena un pò ti tengono d'occhio e non ti fanno parlare. Forse tacere farebbe bene a tutti. La tragedia è che tutti questi superficialoni non sanno tollerare il silenzio. Impazzirebbero! ...forse sarebbero un pò meglio, non trovi?