martedì, luglio 10, 2007

...ci vuole una barca più grande!!!

Sono le 21.00 circa di sabato, 7 luglio, quando ricevo una telefonata sul mio cellulare.
E' il mio amico Claudio B., che mi invita ad andare con lui, la fidanzata e il fratello gemello, in piscina a Diano d'Alba (Cn).
Ancora visibilmente sorpreso dalle nuove nomine al lavoro e stanco per la giornata, sulle prime non accetto.

Ci mangio su, ma soprattutto ci penso su.

Cambio idea, ...nella mia mente malata, mi vedo già con la cuffia e il mio costume taglia "orca assassina" sguazzare come "Lo Squalo" di Spielberg, ...richiamo Claudio B., ...controllo e preparo il bagaglio, e controllo gli orari dei treni, ...l'indomani mi aspetta una levataccia alle 5.30, per poter prendere un treno che mi porti a Bra (Cn) ad un orario decente.

"London Calling" dei Clash, echeggia nelle mie orecchie, come un martello pneumatico, ...e lo sparo ad alto volume, quasi a stordirmi, ...ma in realtà è solo un furbo espediente per farmi tenere gli occhi aperti, ...è scientificamente provato che non ti puoi addormentare con la musica dei Clash che ti sfonda i timpani. Provare per credere.

Il viaggio è tranquillo, ...l'arrivo in anticipo, ...Claudio no.

Ma non mi preoccupo, da bravo organizzatore l'avevo messo in preventivo, ...per ingannare l'attesa mi infilo in un bar per ordinare brioche e cappuccino.

Claudione e Vera raggiungono il luogo dell'incontro, la giornata è bellissima, ...nemmeno una nuvola.

La piscina di Diano d'Alba, è un posto discreto, nel bel mezzo delle Langhe, ...l'atmosfera è rilassata, ideale per trascorrere una domenica lontana dagli scleri del lavoro.
Mi ungo di crema solare perchè il passato insegna che posso scottarmi anche all'ombra.
Poco prima di pranzo, arriva Massimo B., ...ancora cullato tra le braccia di Morfeo.
Due focaccine prosciutto e formaggio, un'insalata caprese e due bottiglie di the alla pesca, placano la mia fame pantagruelica.
Nel pomeriggio mi tuffo nell'acqua fortemente gelata dell'impianto balneare e ci resto per una mezz'ora buona, ...al fine di migliorare il mio stile libero, arrugginito da anni di inattività.

Alle 17.30, un enorme nuvolone minaccioso, ci esorta a togliere le tende e a scappare a gambe levate.
A metà strada tra Diano d'Alba e Bra infatti, incappiamo nel bel mezzo di un nubifragio.
Arrivati a Bra, veniamo accolti da un arcobaleno meraviglioso che abbraccia tutta la vallata.

Stupendo.

Un ultimo aperitivo con i miei amici e poi, ...il tradizionale saluto alla stazione ferroviaria.

Le stazioni sono fatte per gli addii o per rincontrarsi?

Ritorno a casa, ...sempre con i Clash a farmi da colonna sonora, ma questa volta con la più leggera "Rock the casbah".

Se fossi stato a casa a interiorizzare i dubbi e le incertezze che sto vivendo, me ne sarei pentito amaramente.
Questa giornata passata a ridere e scherzare con gli amici, (quelli più veri) è servita a farmi capire che è inutile scervellarsi e rimuginare su quello che non è ancora successo, per il semplice motivo che sono io il fabbro del mio destino.

Per tutto il resto, ...ci vorrà semplicemente una barca più grande!!!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"è inutile scervellarsi e rimuginare su quello che non è ancora successo"

E' proprio vero, solo che è facile a dirsi, difficile da mettere in pratica...
La soluzione migliore, a volte, è quella di lasciare tutto, di vedere facce nuove, luoghi nuovi, fare esperienze diverse, soprattutto non avere pregiudizi verso le cose e le persone, insomma, lanciarsi... evitando gli scivole di Ondaland...
All'inizio bisogna impegnarsi un po' perché non viene naturale, ma poi si inizia a girare intorno al problema e non a prenderlo di petto. Non serve a niente. Certo, dipende dal problema, però piano piano si diventa anche più ottimisti e fiduciosi, specialmente se ti incontri con amici veri che evitano di giudicarti, ma ti fanno critiche costruttive, e che purtroppo sono sempre pochi.
Io ho un caro amico che mi ha fatto e mi fa vedere le cose in positivo, secondo è un grande. Si chiama Simone. All'inizio avevo dei grandi pregiudizi su di lui ( e me ne pento), ma grazie ad un altro amico (Ettore) ho superato lo scoglio. L'incontro è stato positivo per me e per lui!
Bisognerebbe prendere esempio da Simone. Adesso in qualche modo vedo la vita con un pochino più di ottimismo e un pochino più di fiducia nel futuro (lo noto specialmete con questo nuovo lavoro).
Comunque, le stazioni mi danno sempre un senso di nostalgia, in quanto mi sembra di lasciare qualcosa o qualcuno che mi sta a cuore. Però, poi bisogna guardare avanti, evitare di tornare sui propri passi, il futuro ci potrebbe riservare qualcosa di più importante, di più bello, stimolante, non si sa mai, ed essere pronti a perdere, cadere e rialzarsi. Simone mi ha trasmesso in qualche modo queste piccole cose, che sembrano scontate, ma non lo sono... bisogna gustarsi il viaggio, l'importante è il viaggio, come si viaggia, a volte ciò è più importante della destinazione...

"Lo sbaglio"

Certi problemi
non sono un dramma
perchè è la vita
che li programma
e questa vita
mi ha messo in vita
forse quel giorno
era impazzita

certi problemi
non sono un dramma
perchè è la vita
che li programma

e se lo fa
sa quel che fa
chi lo sa
quand'è che sbaglia
quando ci dona
o quando ci toglie
chi lo sa
quand'è che sbaglio
quando sto solo
o con mia moglie
chi lo sa
quand'è che è meglio
saper capire
cos'è uno sbaglio
nessuno sa
qual'è la soglia
per poter dire
diamoci un taglio

chi lo sa
se darci un taglio
non sia frutto
del proprio orgoglio

non so più
qual'è il mio meglio
se non si scioglie questo groviglio

tutta apparenza
solo un abbaglio
non c'è canzone senza uno sbaglio

ggdag

Anonimo ha detto...

Le stazino sono fatte solo per gli adii perche' le persone che conosci le puoi incontrare anche dopo anni che le hai vicino in qualsiaisi momento. Mentre l'addio e' una cosa certa....ma riserva sempre una nuova fermata.
I SAY HELLO AND YOU SAY GOODBYE.
Matteo

Paul ha detto...

Olà, allegro amico. Ben lieto di sapere che si sguazza allegramente.
Poi scommetto che ieri sera hai provato a chiamarmi sentendo nel telefono solo un paio di urlacci. Non mi stavano ammazzando, ero al concerto dei Daft punk (si scrive così?). Un delirio di gente che non avrei creduto possibile visto che quando sono arrivato, verso le otto e mezza, a sentire il gruppo spalla non c'era praticamente un'anima.
Ci sentiamo la next week per organizzare il torta day.
See you.