lunedì, gennaio 07, 2008

Il mistero delle pagine perdute

3 pizze e mezza (quasi tre quarti).

Per fortuna sono in vacanza, ...mi correggo dovrei dire sono in ferie, perchè chiamarle vacanze non sarebbe corretto.
Tra me e me penso "Perchè non vado al cinema?"
Sfoglio il giornale alla ricerca di qualcosa di carino da vedere, in questa giornata dimenticata da Dio.
"Il mistero delle pagine perdute" con Nicola Coppola, Diane Kruger, il premio Oscar Jon Voight and many others.
Arrivo al cinema piuttosto in orario, ...cazzo, ho sbagliato cinema, ...ste cavolo di multisala, ...la mia si trova nello stesso isolato ma l'ingresso è dalla parte opposta. Circumnavigo una serie imponente di edifici del centro di Torino per arrivare trafelato alla biglietteria del cinema, ...giusto.
Mi siedo, la "folla" del lunedì pomeriggio mi consente di adagiarmi nel miglior modo possibile, ...ma immancabilmente qualche secondo prima che si spengano le luci, un uomo dalle enormi proporzioni trova posto proprio di fronte a me, ...ma porcaccio Giuda ballerino, ha tutto il cinema a sua disposizione, proprio davanti a me.

La respirazione yoga mi aiuta a non inveirgli addosso, ...e l'incredibile, sta nel fatto che non conosco un cazzo della respirazione yoga.

Inizia il film.

Il buon nome della famiglia Gates viene infangato e implicato nell'assassinio del presidente Lincoln, uno dei più efferati delitti della storia americana.
Tocca a Benjamin Gates (Nicolas Cage), a suo padre (Jon Voight), alla sua ex fidanzata, e al suo fedele collaboratore Riley, provare l'innocenza del suo antenato. L'unico modo è ritrovare un antico tesoro, la città d'oro di Cibola (leggasi Sibola).
A disturbare le ricerche che porteranno i nostri eroi in giro per il mondo, ci penserà il "villain" di turno Ed Harris.
Un Ed Harris non al massimo, questa è stata la mia prima impressione e continuo a tenerla.
Molto divertenti i dialoghi tra Nicolas Cage e Justin Bartha (il genio dell'elettronica e dell'informatica, assistente del cercatesori), la storia viaggia con un ritmo serrato, ...fin troppo, ...indovinelli celati da centinaia di anni, svelati in un attimo, nemmeno fossero cloni di Bartezzaghi.
Ma a parte questo, che ci può stare, ...del resto è un film, mica la vita reale, (ho fatto anche la rima)...quello che non mi ha convinto è stata la mancanza di pathos, che non è uno dei quattro moschettieri, ...cioè quella sensazione che ti tiene incollato al seggiolino per sapere come va a finire.

Il paragone col primo perdura per tutto il film, ...gradevole, intenso, molto Disney, poco Bruckheimer.

4 commenti:

luce ha detto...

Concordo con il tuo giudizio, il film non è riuscito assolutamente a coinvolgermi, forse perché da l'impressione di qualcosa di scontato e già visto.

Anonimo ha detto...

Io aggiungo: scontato come tutti i film patacconi statunitensi.
Nulla di imprevedibile, sai già prevedere la scena successiva.
Questi film valgono solo per gli effetti speciali e il sonoro superdolbisurraunderhomesinemafiater!

Paul ha detto...

Mmmm, in complessivo non mi è dispiaciuto ma lo trovo molto fotocopia del precedente, che secondo me era più entusiasmante. In compenso ho visto una notte al museo che secondo me è molto più carino.

Anonimo ha detto...

esagerati.per me non è stato male o almeno come il primo.
ciauuuu