Pietro (nome di fantasia) ha avuto la
“sfortuna” di avere tre nomi, poiché i suoi genitori vollero a
suo tempo fare un omaggio alle sue nonne.
Perchè dico “sfortuna”?
Andiamo per gradi.
Immaginate che il sig. Pietro, Stefano,
Vincenzo Gamba sia nato il 1° settembre 1973 a Torino, ...quindi con
i prenomi divisi dalle virgole.
A quei tempi il codice fiscale si
faceva con in mano almeno la carta bianca (un documento di
riconoscimento oggi non più utilizzato) contrariamente ad oggi che
viene calcolato e consegnato immediatamente dopo la registrazione
del nome presso l'ufficio stato civile al momento della nascita.
Il codice fiscale è:
GMBPRS73P01L219Z
A 15 anni compiuti (quindi nel
settembre del 1988) Pietro richiese la carta d'identità presso una delle sedi decentrate dell'Anagrafe della città.
A quel tempo sulla carta d'identità
(che valeva 5 anni) erano giustamente indicati sul documento tutti i
prenomi, anche se separati dalla virgola.
Il vero nome, insomma.
Conseguentemente al compimento del 18mo
anno di età, al momento di richiedere il foglio rosa, affinchè
potesse dare l'esame di teoria e pratica e quindi per ottenere la patente di
guida B, il nostro Pietro, Stefano, Vincenzo si ritrovava
giustamente e nuovamente tutti i nomi anche su questo documento.
E così via, dopo la patente, tutti gli
atti di Stato Civile, l'abbonamento studenti per i mezzi pubblici, la
tessera della biblioteca, e altro ancora.
Un bel giorno le leggi cambiano e fanno
sì che tutti i nomi dopo la prima virgola vengano “eliminati”
dai documenti anagrafici.
Al momento del rinnovo della carta
d'identità Pietro, Stefano, Vincenzo diventa solo Pietro,...
A quel punto si preoccupò perchè si
vide “defraudato” dei suoi nomi,...
...che mal digeriva, ma erano i
suoi,...
...e non vederli lo rendeva,...
...“dissonante”.
Visti gli art. 6 del codice civile e la
circolare del Ministero di Grazia e Giustizia n.1/50/FG i 1(87)1075
d.15/03/1988 al Sig. Gamba venne rilasciata una certificazione
nella quale si diceva che con un solo prenome sia con tutti i prenomi
figuranti nell'atto di nascita si doveva intendere riferita alla stessa
persona.
Firmata da un ufficiale esperto amministrativo dello stato
civile.
Si tranquillizzò, ...ma non
completamente.
A questo punto si trovava al punto di avere un
documento e tutti gli atti anagrafici e di Stato Civile (compresa la
nuova tessera elettorale) con un nome, mentre patente e codice
fiscale (che nel frattempo veniva inglobato nell'attuale tessera
sanitaria) con tre nomi, perchè al contrario della carta d'identità, la patente non viene "rifatta" e la tessera sanitaria viene automaticamente rinnovata con una scheda nuova che viene spedita comodamente a casa.
Solo l'estratto di nascita lo chiamava
ancora Pietro, Stefano, Vincenzo Gamba, ma questo per ovvi motivi. Questo documento deve certificare il nome esatto e completo con cui si è stati registrati al momento della nascita.
Nel frattempo, ottenne il passaporto e
dovendo per forza di cose portare gli stessi identici dati anagrafici
della carta d'identità, lo fece col nome Pietro Gamba, senza avere
mai problemi alle dogane.
Per anni utilizzò il suo nuovo nome
per aprire utenze con compagnie telefoniche, per registrazioni
private, per sposarsi, ecc.
Mai nessun problema, ...perchè era pur
sempre la stessa persona.
Lo Stato italiano aveva imposto questo
“taglio”, lui come Garibaldi obbedì.
Finchè un giorno, l'abominevole uomo
dai mille nomi ricevette una lettera.
La città di Torino gli intimava entro
15 giorni dalla ricevente, di allineare i suoi dati anagrafici in
virtù di evidenti discordanze tra gli atti di Stato Civile e
l'Agenzia delle Entrate.
In parole semplici, se per l'Anagrafe
era il Sig. Pietro Gamba, per il fisco era il Sig. Pietro, Stefano,
Vincenzo Gamba.
Tutto ciò nonostante la circolare di Grazia e
Giustizia e nonostante fosse chiaro e limpido che fossero la stessa
persona.
Per questi Enti …di fatto, ...non lo
era!!!
Carta d'identità e codice fiscale non
erano uniformati.
Il giorno dopo decise di chiamare gli
uffici anagrafici, precisamente parlò con una competente impiegata
degli uffici codici fiscali del Comune di residenza.
Ascoltò attentamente il suo caso e
gli propose due soluzioni:
riavere i suoi nomi indietro su
tutti gli atti di stato civile, mantenendoli altrettanto sul codice
fiscale;
tenere il solo nome singolo e
cambiare il codice fiscale in GMBPTR73P01L219E.
A questo punto voleva solo riavere i
suoi nomi, cambiare il codice fiscale era impensabile, roba da
Mission Impossible.
C'era un però, …
...con una particolare richiesta
chiamata “Corretta indicazione del nome” si possono riavere i
nomi come da atto di nascita, ...MA SENZA LE VIRGOLE!!!
In quanto il nuovo ordinamento le ha in pratica abolite.
Il Sig. Gamba rivoleva avere i suoi
nomi indietro, ma così come gli vennero dati alla nascita, ...separati dalle
virgole e non come unico nome composto.
Quel che si dice un cul de sac!!!
Se avesse voluto riavere i suoi nomi
separati dalle virgole, una volta riavuti, li avrebbe nuovamente e
automaticamente persi, come se non avesse fatto nessuna richiesta.
La legge vigente dice infatti che tutti
i nomi separati dalle virgole non possono essere inseriti nei
documenti e negli atti di stato civile.
L'unico modo (senza cambiare il codice
fiscale) era riaverli come un unico nome composto:
Pietro Stefano Vincenzo
Gamba.
...senza virgole.
Oggi il Sig. Gamba, (che si trova
invischiato in questo loschissimo disegno, parafrasando Eugenio
Finardi) è in attesa di conoscere il momento in cui si dovrà farsi chiamare con tutti i suoi nomi e di riallineare tutti i suoi dati
anagrafici con tutti gli enti pubblici e privati.
In pratica lo stato (lo scrivo apposta senza la maiuscola) è stato capace di
realizzare leggi che di fatto si contraddicono perchè per quanto
riguarda il nome, le vecchie regole prevedevano che fosse possibile
darne più di uno al bambino, ma se i nomi erano separati da
virgole, era possibile legalmente usare solo il primo (DPR 396/2000).
Ma nel momento stesso che lo Stato ci
“elimina” i secondi nomi dai documenti anagrafici, ci rende vana
la possibilità di richiederli indietro corretti, pur richiedendo la
corretta indicazione nome, ovvero, variando definitivamente gli
elementi del proprio prenome dalla certificazione di anagrafe e stato
civile, perchè nel frattempo ci sta dicendo che la virgola è stata
abolita.
Una contraddizione bella e buona, ...tipicamente italiana.